Le 10 cose che devi sapere sulla SEO

Basandoci sui fattori di ranking più noti fino ad oggi, possiamo suddividere gli interventi di ottimizzazione sulla modalità di scrittura  in 10 punti.

Basandoci sui fattori di ranking più noti fino ad oggi, possiamo suddividere gli interventi di ottimizzazione sulla modalità di scrittura  in 10 punti. Tuttavia, qualunque tipo di attività svolta o miglioria al proprio sito è vana se non supportata da una scrupolosa ricerca sulle parole chiave.

  1. Analisi Iniziale
  2. Titolo
  3. Primo Paragrafo
  4. Meta Description
  5. Immagini
  6. Leggibilità
  7. Permalink
  8. Organizza il testo
  9. Link Interni
  10. Qualità del testo

1. Analisi Iniziale

Un’attenta analisi keyword è il pilastro che regge l’intera architettura di una strategia SEO. La ricerca delle parole chiave “migliori” per descrivere la nostra attività può essere fatta servendosi di diversi strumenti, che vanno dai vari tool professionali ai suggerimenti del motore di ricerca stesso. È infatti importante conoscere la situazione competitiva sulla SERP nella quali ci si vuole posizionare e capire cosa stanno facendo gli altri, per poter fare meglio.

Le domande necessarie da porsi prima di iniziare l’analisi sono:

  1. Qual è lo scopo della pagina web che sto per creare?
  2. Quali sono le parole chiave che gli utenti cercano relativamente all’argomento della pagina?
  3. Una volta che l’utente arriva sulla mia pagina, che tipologia di contenuto si aspetta di trovare? Quali sono le informazioni che meglio rispondono al suo intento di ricerca?

Durante la tua analisi, potresti non resistere alla tentazione di scegliere solo quelle parole che ogni mese generano migliaia di ricerche, quelle che noi definiamo keyword ad alta frequenza.

Il ragionamento che molti fanno è: “Questa parola viene cercata 10.000 volte al mese, quindi devo necessariamente sceglierla per ottimizzare i miei contenuti”.

Sbagliato! Infatti, com’è logico che sia, più alti sono i volumi di ricerca e più alta è la competizione.

Privilegia le parole chiave a coda lunga, queste keyword, composte generalmente da 3 o più parole, rappresentano oltre il 70% delle ricerche effettuate dagli utenti. 

Nonostante i volumi di ricerca generalmente più bassi, i vantaggi di ottimizzare il proprio sito utilizzando code lunghe è duplice:

  1. Maggiore specificità: l’utente che cerca “jeans” non ha ancora deciso quale tipo di jeans vuole acquistare. La query “jeans neri strappati uomo”, invece, denota un intento piuttosto definito: l’utente è alla ricerca di questo prodotto, ed è potenzialmente a pochissimi click di distanza dall’acquisto.
  2. Minore competizione: per chiavi ad alta frequenza, Google tenderà a privilegiare i siti più autorevoli. L’uso di code lunghe invece è ideale per quei siti che non possono permettersi di competere con i giganti del proprio settore, e che quindi trarrebbero maggiori benefici dall’uso di chiavi più specifiche. Google è probabilmente il tool di ricerca parole chiave per eccellenza. La sola funzione “autosuggerimenti” può generare un numero infinito di idee per le parole chiave. Ed è solo la punta dell’iceberg se consideri tutti i suggerimenti che Google ti offre.

Quando un utente inserisce la sua query all’interno della barra di ricerca di Google, l’algoritmo del motore di ricerca non si limita a restituire i risultati relativi all’argomento in questione, ma suggerisce ricerche simili e query relative a quella di partenza, le cosiddette ricerche correlate. Le ricerche correlate si trovano nella parte bassa della SERP, dopo l’ultimo risultato e riportano parole o intere frasi collegate alla keyword principale inserita.

2. Titolo

Scrivere un bel titolo è importante per attirare l’attenzione dell’utente quando visualizza lo snippet della pagina del sito all’interno delle SERP dei motori di ricerca. Per ottenere benefici sui motori di ricerca è consigliabile che la keyword principale scelta per l’articolo si posizioni nella parte iniziale del titolo e che esso sia compreso all’interno di 600-pixel. In termini semplici il titolo dovrebbe essere compreso tra i 50 e 60 caratteri. La tendenza di mettere la keyword all’inizio è dettata dal fatto che spesso Google potrebbe troncare la parte finale del titolo se troppo lungo.  Il Meta Title è un attributo del codice html che serve per fornire informazioni riguardo al contenuto di una pagina ai motori di ricerca e agli utenti.

Questo elemento, non compare sulla pagina di riferimento, ma solitamente può essere visualizzato nella tab del browser oppure nella pagina dei risultati del motore di ricerca. La maggioranza dei sistemi di gestione dei contenuti (CMS) dispongono di un apposito campo che ti permette di inserire direttamente il titolo in modo molto semplice e intuitivo.

Spesso questo campo viene automaticamente compilato copiando la Heading Tag 1 (H1). Mentre modifichi il Meta Title con Yoast, la barra sottostante il campo si colorerà di rosso, arancione oppure verde. Il famoso “semaforo della SEO” ti aiuterà a capire se il tuo titolo è ben ottimizzato oppure se necessita di ulteriori modifiche. Infatti il Meta Tag Title gioca un ruolo significativo nell’ottimizzazione di una pagina web, è considerato uno dei più importanti elementi della SEO on page insieme agli Heading Tag.

3. Primo Paragrafo 

Il primo paragrafo deve contenere la keyword principale che abbiamo impostato per la pagina.

Google vuole sapere con chiarezza di cosa andremo a parlare all’interno della pagina, e quale modo migliore se non quello di dirlo subito ad inizio del primo paragrafo?

4. Meta Description

É una descrizione compresa in 920 pixel, indicativamente sui 150/160 caratteri, che compare sotto il titolo (title) e URL all’interno dello snippet nei risultati dei motori di ricerca.

Per creare un contenuto SEO Friendly questa descrizione dovrebbe riassumere il testo della pagina e contenere le parole chiave e correlate utilizzate al suo interno. 

5. Immagini

Tra gli elementi fondamentali dell’ottimizzazione  di una pagina, e che potrebbe essere tra le mansioni di chi si occupa di scrivere in ottica SEO, esiste l’ottimizzazione delle immagini caricate sul sito. Le immagini presenti nelle pagine o nell’articolo di un blog devono essere nominate correttamente, direttamente da file, e dove necessario, con le parole chiave principali per le quali si desidera posizionare la pagina. Una volta caricate nel sito devono essere dotate di alt e title.

6. Leggibilità

Un testo leggibile deve soddisfare  le seguenti caratteristiche:

  • Non creare frasi troppo lunghe
  • Non creare paragrafi troppo lunghi
  • Parla in 1° persona
  • Non utilizzare frasi e parole troppo complicate
  • Non cominciare più frasi consecutive con la solita parola
  • Usa forme di frase attiva
  • Usa titoli e sottotitoli per spiegare meglio l’argomento

7. Permalink

permalink sono una parte estremamente importante del tuo sito dato che sia i motori di ricerca che i visitatori li utilizzano per indicizzare e visitare il tuo sito web. 

Il tipo di permalink che scegli influenza drasticamente il traffico al tuo sito e la facilità di indicizzazione delle tue pagine. 

Una URL piena di caratteri incomprensibili alla fine è molto meno condivisibile e allettante di una URL breve, semplice e, per l’appunto, SEO-friendly.

Un esempio di permalink potrebbe essere: https://www.miosito.com/category/post-name

8. Organizza il testo

Nella scrittura in ottica SEO Friendly determinare la struttura corretta di una pagina è fondamentale.

Per ottimizzarla agli occhi dell’utente e dei motori di ricerca è importante utilizzare in modo corretto gli header tag.

TITOLO H1 – È il titolo più importante della pagina, dovrebbe contenere la parola chiave con la quale si vuole posizionare il contenuto. Salvo situazioni particolari, ad esempio nei siti one page dove si potrebbe dare il medesimo peso a tematiche differenti tra loro, di prassi si tende quasi sempre ad utilizzarne solo uno per pagina. Non dovrebbe duplicarsi sulle altre pagine del sito.

SOTTOTITOLO H2 – Dovrebbe suddividere il testo in “sottocapitoli” e dove ha senso potrebbe contenere ancora la parola chiave o quelle correlate. Può essere ripetuto più di una volta per suddividere la pagina in sezioni.

ALTRO SOTTOTITOLO H3 – dovrebbe comparire ed essere annidato all’interno di un H2 e segnalare l’inizio di una sottosezione, che ha peso minore rispetto a quello contenuto nell’H2.

H4-H5-H6 a livello di SEO hanno meno valore dei primi 3, ma se utilizzati devono mantenere lo stesso ordine gerarchico.

9. Link Interni 

Nella scrittura in ottica SEO Friendly è importante utilizzare dei link interni al sito e volendo in uscita.

Questi link devono rimandare a pagine pertinenti all’articolo che possono aiutare l’utente ad approfondire l’argomento trattato. I primi sono utili per creare percorsi di navigazione coerenti ed aiutare l’utente a raggiungere topic più profondi e correlati.

Per le fonti esterne invece, per non far perdere la navigazione all’utente, occorre inserire nel codice HTML di collegamento al link, la dicitura target=”_blank”. Si consiglia sempre di linkare fonti autorevoli.

N.B. Linkare una fonte autorevole aumenta il valore anche della nostra pagina. Es. se parlo di una legge e linko il testo della gazzetta ufficiale, oppure parlo di un evento o linko il sito ufficiale.

10. Qualità del testo

Il punto è che, per quanto ciò possa suonare banale, un contenuto ben scritto, privo di errori grammaticali e che svisceri in maniera esaustiva un determinato argomento è sicuramente più apprezzato di un testo redatto con scarsa professionalità.

Una regola d’oro del SEO copywriting consiste nell’imparare a trattare un argomento in maniera precisa, approfondita e coerente con lo scopo della pagina

È chiaro, infatti, che se una pagina ha un intento umoristico la presenza di errori grammaticali voluti non sarà un indice di bassa qualità; ma ti fideresti di una fonte online che riporta informazioni mediche scritte in un italiano stentato?

11. Bonus – Keyword Density

Possiamo definire la keyword density come il tasso di concentrazione (espresso sotto forma di percentuale) diuna keyword all’interno di una pagina web.

E’ bene precisare che la keyword density non è un fattore di ranking: cioè una pagina non viene posizionata meglio di
un’altra per il semplice fatto di ripetere più volte la keyword cercata dall’utente.

Tuttavia questo valore è piuttosto importante in quanto consente ai motori di ricerca di “capire” il contenuto di una pagina e gli argomenti in essa trattati.

Se è vero che la keyword density è un fattore importante è altrettanto vero che un utilizzo eccessivo delle chiavi all’interno di un testo può diventare controproducente: se la densità di una parola chiave è eccessiva, infatti, si corre il rischio che Google identifichi la continua ripetizione della keyword come un tentativo di keyword stuffing e si comporti di conseguenza.

Seo

Il Keyword Stuffing è una tecnica che consiste nell’ appesantire una pagina scrivendo elenchi di keyword o testi carichi di queste parole. I testi, risultano totalmente innaturali e in gran parte dei casi privi di senso.

Utilizzare fino all’ossessione una parola chiave ha pericolose ripercussioni per un sito web. Per esempio, può perdere man mano il posizionamento nella SERP di Google e nei casi più gravi si rischia di addirittura di sparire totalmente dalla SERP.

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